È vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima, ma ancora più vero è che essi sono la “porta del cuore”. La porta è ciò che consente di far uscire ciò che c’è dentro e di far entrare ciò che c’è fuori. Ebbene, il tuo cuore ha una porta, e questa porta sono i tuoi occhi. Dal tuo sguardo infatti esce ciò che c’è dentro di te, e al tempo stesso attraverso i tuoi occhi entra nel cuore ciò che c’è fuori: se in te c’è tristezza, essa si rivelerà uscendo dai tuoi occhi. Tuttavia è pur vero che dal tuo cuore può uscire solo ciò che dapprima vi è entrato! Ciò che tu vedi determinerà ciò che tu esprimi: irradierai gioia e bellezza solo nella misura in cui li lascerai entrare dai tuoi occhi. “Ma come si fa – mi chiederai – a far entrare gioia e bellezza attraverso gli occhi quando il mondo che ci circonda e la vita stessa sembrano così tristi e brutti?”. Questo almeno è quanto si manifesta allo sguardo “di-sperato” quello di chi non vive la speranza certa, la “speranza che non delude (cf Rom 5,5).
Eppure Dio spesso ti sussurra nel cuore mediante il suo Spirito e ti chiede di guardare la storia dove lui è presente e manifesta la sua gloria: «Guardate a lui e sarete raggianti, non saranno confusi i vostri volti» (Sal 33,6); «Venite e vedete le opere di Dio, mirabile nel suo agire sugli uomini» (Sal 65,5). Gesù stesso, dopo aver rivolto ai primi discepoli la domanda “Che cercate?” li invita dicendo: «Venite e vedrete». È evidente che desidera entrare nella loro vita ed abitare in essi passando attraverso i loro occhi, per la “porta del cuore”. Queste sono le prime parole che Gesù pronuncia nel Vangelo di Giovanni. Ricorderai di certo l’epilogo di questa scena: i due discepoli si recano immediatamente da Simone raggianti di felicità, tanto che quest’ultimo non ha alcun dubbio sulla verità di quanto testimoniano: dai loro occhi si irradiava la gioia e la bellezza di quanto vi era entrato qualche ora prima! Questo fu il medesimo sguardo dei discepoli quando videro Gesù risorto che nuovamente li invitava: «Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho» (Lc 24,39). Questo è lo sguardo del discepolo che ha lasciato entrare dagli occhi Gesù vivo smettendola di considerarlo una sorta di “fantasma”.
Questo può essere il tuo sguardo se oggi, nel mistero del tuo vissuto, saprai incontrare Colui che è vivo per sempre e che vuole entrare attraverso la porta del cuore.
La Chiesa tua madre, mediante le parole di Pietro desidera suscitare in te questo sguardo raggiante ricordandoti che Gesù è vivo: «Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce» (1Pt 1,3-4). Sono le parole di chi ha visto e toccato, parole che esortano a credere in un esperienza realmente vissuta, parole che la Chiesa continua a gridare con la voce di tutti quei testimoni che ancora oggi contemplano la gloria del Suo volto. Sono gli annunciatori della speranza viva, quella che non delude. È una speranza “viva” perché non si fonda tanto su un pio desiderio o una pura velleità, ma scaturisce da una realtà, dalla certezza che Gesù è vivo.
Ma se è vero che, come afferma la lettera agli Ebrei, la fede sola è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono (Eb 11,1), non potrai mai vedere Gesù vivo senza “crederlo” vivo!
Solo lo sguardo di chi crede è capace di lasciarsi penetrare ed abbagliare da Gesù vivo oggi. Questo era lo sguardo dei credenti ai quali Pietro si rivolgeva quando ammetteva: «Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po’ di tempo afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell’oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo: “voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui”» (1Pt 1,6-8).
La gioia uscirà dai tuoi occhi nella misura in cui lascerai entrare in essi Gesù risorto, vivo e presente, creduto e contemplato nelle pieghe più recondite della tua storia e in quella dell’intera umanità. Come vedi si tratta di occhi nuovi, capaci di sfavillare alla Sua luce e alla Sua Bellezza anche là dove chi non crede vedrebbe solo tenebre e bruttezza.
Gesù è vivo e bussa alla porta del cuore… vuole entrarvi per uscirne di nuovo, mediante la tua testimonianza della speranza viva, quella che non delude. Gli hai aperto la porta?